di Mila Mercadante #milapersiste twitter@milapersiste #blog
“Non avete altra superiorità che la forza.”
Antonin Artaud
L’unica memoria storica che viene tenuta ancora in considerazione è quella relativa alla sperimentazione scientifica, alla tecnologia. In un mondo dominato dalla paura la scienza lavora per realizzare strumenti di difesa e di attacco sempre più sofisticati. La Cina ha appena annunciato la nascita di una nuova arma: un fucile laser in grado di polverizzare un essere umano all’istante. L’uso della violenza nei territori di guerra è macroscopico, ma esiste anche un altro genere di violenza, che viene esercitata per limitare e controllare l’aggressività e l’antagonismo sociale. Non occorrono le statistiche per dimostrare che l’uso della violenza da parte di uno Stato non rappresenta un deterrente contro la criminalità e la devianza. Negli Stati Uniti il tasso di criminalità e di omicidi è molto più alto che in qualunque altro paese occidentale: polizia molto violenta e l’abnorme diffusione del possesso di armi da fuoco nella cittadinanza formano un cocktail micidiale. L’evidenza dei fatti non interessa a nessuno, cosicché l’Italia, madre del genere umano, procede spedita nell’imitazione dei peggiori fondamenti delle altre civiltà.
Il decreto legge che prevedeva l’uso della pistola Taser in Italia risale al 2014, durante il governo Renzi, con Alfano al ministero dell’Interno. Minniti ha dato il via alla sperimentazione in 6 città nel marzo scorso; dopo le elezioni le città sono diventate 11. La pistola Taser, prodotta dalla Axon (fino a un anno fa l’azienda si chiamava Taser), ha una durata media di 5 anni, quindi va sostituita. Negli Stati Uniti il modello in dotazione alla polizia – X26 – è diverso da quello adottato in Italia e in altri paesi, che è l’X2. La scarica elettrica provocata dall’X2 ha una potenza di 63 microcoulomb, la metà rispetto alla potenza sprigionata dall’X26. L’effetto della scarica elettrica è comunque variabile perché dipende dalle circostanze e dai soggetti colpiti. Negli USA dal 2001 a oggi sono morte almeno 1077 persone a causa della Taser, per ragioni dirette e indirette. In percentuale ogni dieci vittime una sola era armata. Gli studi sui rischi di mortalità o di gravi danni cardiaci e respiratori irreversibili sono stati effettuati dalla stessa casa produttrice (la quale ammette lo 0,25% di effetti letali) o da organizzazioni tutt’altro che indipendenti, quindi non esistono relazioni o statistiche equilibrate.
La casa produttrice raccomanda di non adoperare la Taser in luoghi infiammabili, in presenza di metalli, in luoghi in cui la caduta del soggetto colpito potrebbe provocare la morte per traumi alla testa e al collo (a parte spiagge, prati e divani, dov’è che si cade senza rischi?). Axon raccomanda altresì di non colpire minori, donne in stato di gravidanza, persone sotto l’effetto di stupefacenti, persone cardiopatiche, persone affette da alcune sindromi, portatori di handicap, persone ammanettate, persone a bordo di autoveicoli (c’è il metallo!), persone con disturbi psichici di qualsiasi genere. Mi chiedo come facciano le forze dell’ordine a sapere se una donna è incinta (nei primi tre mesi la pancia non si nota), se uno è cardiopatico, se sotto la maglia indossa una catena con ciondolo metallico, se è depresso o affetto da altre patologie psichiche non necessariamente evidenti. Le raccomandazioni di Axon non finiscono qui: non bisogna colpire i soggetti al torace; sulla pelle nuda l’effetto della scarica elettrica è più violento; la pistola può inviare due scariche consecutive ma è sconsigliabile premere il grilletto due volte; per finire, anche la distanza dal soggetto da colpire ha la sua importanza.
Detto questo, ancora non si capisce quali saranno le occasioni ritenute idonee all’uso della Taser in Italia. Vi sono già delle linee guida ma i sindacati di polizia hanno fatto richiesta per il riesame e la modifica di alcune di esse. Il Coisp chiede che la Taser non venga considerata un’arma, altrimenti il suo utilizzo sarebbe limitato quanto quello delle armi da fuoco. Il sindacato Fsp chiede che il dispositivo, piuttosto che diventare un’alternativa alle armi da fuoco, sostituisca il manganello nelle circostanze opportune. Quali circostanze? Una rissa violenta in un carcere o una manifestazione di piazza piuttosto che uno sgombero forzato con resistenza a pubblico ufficiale? L’Ugl chiede l’eliminazione delle direttive sulla distanza di sicurezza (che va da 7 a non meno di 3 metri) e sul contesto in cui si opera, vale a dire tutti i luoghi in cui i soggetti colpiti potrebbero spaccarsi la testa cadendo.
Tutte le organizzazioni internazionali per la prevenzione delle torture paventano e documentano l’abuso della Taser. In molti dei 107 paesi che l’hanno adottata non si rispettano le direttive. In Olanda la pistola Taser viene impiegata in situazioni inopportune. Nella metà dei casi di utilizzo non vi sono pericoli imminenti, si colpiscono persone a distanza molto ravvicinata, persone ammanettate, persone in stato di fermo nelle caserme, addirittura persone tenute in celle singole negli ospedali psichiatrici. La Taser sostituisce sovente i manganelli, viene adoperata anche in modo improprio contro malati psichiatrici, contro manifestanti, minori, persone che rifiutano di obbedire alle intimazioni delle forze dell’ordine. Morale della favola: Taser arriva in Italia fuori tempo massimo, quando non è proprio più possibile affermare che sia uno strumento innocuo e che venga usato nei modi e nei termini stabiliti.
(6 luglio 2018)
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